Libera nos a Malo

La pietra di Bismantova, montagna sacra e quasi magica, è un massiccio roccioso dall’inconfondibile ed isolato profilo a forma di nave che contraddistingue il paesaggio dell’Appennino Reggiano. Ai piedi della montagna sorge l’eremo di San Benedetto, per questo la pietra viene percepita da sempre come luogo vicino alla divinità ed emblema della spiritualità. È quindi un luogo di pellegrinaggio ma è anche ideale per trekking leggero e soprattutto arrampicata essendo uno dei posti più frequentati dagli appassionati di questo sport.


Molti miti e molte leggende sono legati ad essa, persino Dante la citò nel Purgatorio, inoltre descrive il Purgatorio stesso come se fosse la Pietra di Bismantova; tra le varie versioni illustrate della Divina Commedia, in quella di Gustavo Dorè alla fine del 1800, forse la più popolare e conosciuta versione illustrata, ci sono numerose illustrazioni che ricordano la Pietra in modo quasi singolare.


Vicino la Pietra, inoltre, sono stati spesso avvistati strani fasci di luce e non a caso il primo avvistamento UFO in Italia avvenne proprio qui nel 1947 quando due pastori della zona videro strane luci, simili a “padelle d’argento” in fila indiana.

Stando ad un’altra antica leggenda, la Pietra di Bismantova è la montagna abitata dal diavolo in persona. Nel XVII secolo, due frati scoprirono che in cima alla pietra si eseguivano rituali di magia nera e che il demonio fosse solito apparire ai suoi adoratori proprio in quel luogo durante il Sabba Infernale. Per scacciare il maligno i due frati decisero di inviare un coraggioso cavaliere ma la sera stessa fu brutalmente sconfitto e catapultato direttamente sulla tavola dei due frati durante la cena. Uno dei due frati, Spiridone, era un potente esorcista e decise così di affrontare il maligno di
persona. Questa battaglia durò quasi 40 anni, fino alla morte dell’esorcista per vecchiaia. Da allora Satana continui ad abitare la Pietra, lasciando tracce e impronte sulla roccia, inoltre all’interno della pietra ci sarebbe un’apertura in diretto contatto con l’Inferno cosa che sta facendo esplodere la pietra dall’interno. Non sono rare le frane infatti, segno che la pietra piano piano si sta aprendo. L’ultima risale al 13 febbraio del 2015 quando un costone si stacca e sfiora l’eremo finendo però per travolgere l’auto del parroco e la statua di san Benedetto. Molti però dicono che non sia stata la frana a travolgere San Benedetto ma il contrario: è stato San Benedetto ad immolarsi per salvare l’eremo e le persone al suo interno.


Storia vera tra gli abitanti è quella che narra della visita mancata del Dalai Lama alla pietra. Nel 1999 un comune vicino, Votigno di Canossa, diventato il piccolo Tibet dell’Emilia Romagna, inaugurò con la presenza dal Dalai Lama in persona “La Casa del Tibet”, un tempio buddista, l’unico in Italia ed anche il primo in Europa. Dopo l’inaugurazione, il Dalai Lama fu invitato a visitare il santuario di San Benedetto sotto la pietra di Bismantova; quando però gli fu chiesto se volesse salire sulla cima rispose di no poiché percepiva delle sensazioni negative.


La pietra è infine tristemente rinominata anche Pietra dei Suicidi, a causa dell’elevato numero di persone che decidono di suicidarsi e buttarsi giù dalla cima. Sembra, inoltre, che i suicidi avvengano in particolari fasi lunari.⁣